Profumerie in Italia, tra giganti del retail e charme indipendente.
Il canale cresce del 9,5% nel 2024

In una recente analisi sulle profumerie in Italia, Pambianco fotografa lo stato dell’arte del canale evidenziando le buone performance delle grandi catene - Douglas, Pinalli e Marionnaud in cima alla lista delle best performer – e il ruolo cruciale rivestito dalle profumerie indipendenti che, pur rappresentando una quota ridotta del mercato in termini numerici, continuano a essere strategiche per la distribuzione della bellezza di alta gamma. L’indagine rivela anche come, in Italia, le profumerie continuino a investire sul retail fisico e online puntando su distintività, fidelizzazione, lanci in anteprima, servizi beauty e customer care.

Nel 2024 il canale ha registrato una crescita del +9,5% toccando un valore di quasi 2,8 miliardi di euro, con andamenti polarizzati tra la distribuzione tradizionale e quella organizzata in franchising. 

Tra le categorie di prodotto, prevalgono, le vendite di fragranze (sia femminili che maschili) che coprono oltre il 62% del totale. La distribuzione di prodotti di alta gamma, come le acque di colonia e i profumi, ha avuto un impatto significativo, con una crescita dell’11,2% per i prodotti femminili e del 10,3% per quelli maschili (fonte Cosmetica Italia). Tra le categorie presenti nei negozi delle catene, inoltre, l’haircare sta attraversando un momento particolarmente positivo grazie all’ampliamento distributivo di molti marchi tradizionali storici, fino a poco tempo fa appannaggio del mondo professionale e all’entrata sul mercato di marchi emergenti ed internazionali.


LE CATENE

Anche quest’anno sul podio Douglas, Pinalli e Marionnaud rispettivamente a 521,5 milioni (+9,6%), 170,5 milioni (+24,5%) e 84,4 milioni (-0,1%). È bene precisare che nel ranking (che prende in considerazione la Voce A1 del conto economico), non è inclusa Sephora, nome di spicco della distribuzione selettiva di Lvmh, di cui il colosso del lusso non scorpora i risultati. Dietro le performance positive registrate dal canale ci sono l’ampia offerta di prodotto, l’attenzione al cliente e l’espansione della rete retail, ma anche il crescente successo degli e-retailer verticali, che hanno contribuito a espandere la portata delle profumerie anche attraverso canali digitali. L’integrazione tra il punto vendita fisico e quello online ha reso più fluida l’esperienza di acquisto, rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori. L’evoluzione dei consumi si riflette anche nei cambiamenti nei comportamenti di acquisto, dove i consumatori mostrano un interesse crescente per prodotti sostenibili e naturali, con una forte attenzione alle caratteristiche ecologiche del packaging.

 

LE PROFUMERIE INDIPENDENTI

Buone notizie anche per le profumerie indipendenti. In un contesto di crescente concentrazione del mercato, con grandi gruppi internazionali che estendono la loro presenza attraverso acquisizioni e aperture capillari, le profumerie indipendenti diventano la meta ideale di un pubblico sofisticato alla ricerca di prodotti di nicchia, grazie all’offerta selezionata di marchi esclusivi, al servizio personalizzato e al rapporto diretto e autentico con il consumatore finale. A guidare la classifica nel 2024 è Thaler, con un giro d’affari di 20,9 milioni di euro (+3,3% vs 2023), seguita da Comar Profumerie, realtà storica con sede a Parma, che ha registrato un fatturato di circa 17 milioni di euro in aumento del 3,4%, e da A.M.D, che nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 16,4 milioni di euro, in crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente.

Non mancano, però, le note negative. Tra le prime dieci insegne della classifica, tre registrano un calo rispetto all’anno precedente, a testimonianza di una fase selettiva del mercato in cui emergono le realtà più strutturate e capaci di rinnovarsi. L’aumento dei costi operativi, la pressione dei grandi player e la trasformazione delle abitudini d’acquisto richiedono modelli gestionali più agili, strategie di partnership mirate e un’attenzione crescente all’esperienzialità. Il futuro del canale indipendente passerà quindi dalla capacità di trasformare la prossimità in valore, la consulenza in relazione e il negozio fisico in un luogo di scoperta.