Il Futuro della Cosmetica:
Crescita, Innovazione e sostenibilità

L’industria cosmetica mondiale ha toccato i 555 miliardi di € nel 2024 e si stima che per i prossimi tre anni la crescita media annua sarà del 6%, il che porterà il valore del comparto a superare i 700 miliardi nel 2028. É quanto emerge dall’ultimo Rapporto Annuale condotto dal Centro Studi di Cosmetica Italia, che per il comparto cosmetico delinea un quadro positivo, grazie anche alla spinta dell’export.
I numeri fotografano un settore in buona salute, nonostante le tensioni internazionali, e un Paese, l’Italia, che continua a dimostrare la sua solidità e capacità di generare valore, occupazione e innovazione, proiettandosi con fiducia verso le sfide in un mondo in rapida e continua trasformazione. 
Se nel 2024 la produzione ha toccato i 16,5 miliardi di euro, con una crescita del 9,1% vs 2023, per il biennio ‘25/’24 si stima una crescita del 5,9%. L’export rappresenta il 47,9% della produzione e cresce del 12%, con un valore complessivo di quasi 8 miliardi di euro. 
Il cuore pulsante del comparto si concentra nel nord-ovest dell’Italia e in particolare in Lombardia, che si conferma la regione con la più alta densità di imprese cosmetiche (54%). Seguono Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. 
La Lombardia si conferma la ‘patria’ anche del conto terzismo: il totale del valore della produzione delle aziende terziste, infatti, è di oltre 2.100 milioni di euro (in crescita dell’8,2% rispetto al 2023), il 79% dei quali concentrati in Lombardia, con un valore prossimo a 1.700 milioni di euro. 

CINA, USA ED EUROPA
Nella lettura per singoli paesi, gli Stati Uniti hanno mantenuto la principale quota di mercato con 107 miliardi di euro nel 2024, mentre la Cina (65 miliardi di euro), pur affrontando una crescita più lenta, rimane il secondo mercato mondiale. 
In una visione aggregata per aree, l’Europa rappresenta il secondo mercato mondiale con 104 miliardi di euro. Per quanto concerne i mercati emergenti, il Medio Oriente e l’Africa si stanno affermando come nuovi poli di crescita, grazie a una popolazione giovane e a un crescente interesse per prodotti di bellezza personalizzati.

IPER-PERSONALIZZAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
In tema di innovazione tecnologica e offerta declinata su specifiche esigenze, tra gli scenari più dinamici, si registra l’iper-personalizzazione resa possibile grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, che permettono la creazione di prodotti sempre più rispondenti alle esigenze dei consumatori. 
Prosegue l’evoluzione in materia di digitalizzazione e si affermano nuovi canali di vendita, come il direct-to-consumer (DTC). La nuova normalità è dettata da strategie onlife, ovvero la sommatoria
impercettibile di tutti i punti di contatto tra il brand e il consumatore attraverso ogni strumento, sia esso digitale che tradizionale: la comunicazione d’impresa, nell’arco di quattro anni, ha confermato il bilanciamento di due modelli apparentemente slegati ma, oramai, percepiti come un dialogo coeso tra brand e consumatore.
Si fanno largo nuovi modelli di esperienzialità nei punti vendita, volti ad aumentare l’engagement del consumatore nei confronti dei marchi oltre ad una piena fiducia e identificazione nei valori narrati dalle aziende. Lo storytelling d’impresa ricopre infatti un ruolo centrale nel rafforzamento della comunicazione su temi quali la sostenibilità.
Si assiste alla crescente domanda di prodotti gender-neutral e adatti a diverse etnie e tipi di pelle, segno tangibile di un’accresciuta sensibilità verso temi come l’inclusione, ma stanno guadagnando spazio anche psicodermatologia e neurocosmetica che, sebbene non rientrino ancora nella classificazione regolatoria, sottolineano la sempre più stretta relazione tra benessere mentale e salute della pelle. 

CANALI
La farmacia, che assorbe il 16,6 % dei consumi, a fine 2024 registrava la terza migliore dinamica, dietro a e-commerce e profumeria, con una crescita nel 2024, rispetto all’anno precedente, del 5,7% per un valore di oltre 2.200 milioni di euro. A cambiare, nell’arco di  cinque anni, è la tipologia di prodotti veicolati: in crescita i prodotti per la cura del viso e del corpo (54,4%), in flessione il trucco.

Nel 2024 la profumeria, che rappresenta il 20,7% dei consumi, registra una crescita del 9,5% toccando un valore di oltre 2.770 milioni di euro, con andamenti polarizzati tra la distribuzione tradizionale e quella organizzata in franchising. Il canale sta attraversando un’evoluzione storica che vede un processo di avvicinamento delle fasce di consumatori più Giovani. Gli elementi che rendono l’esperienza positiva nel punto vendita sono la facilità della ricerca e la selezione delle marche (display e category), oltre alla fiducia e alla risposta a specifiche esigenze. E l’online gioca un ruolo chiave in questo successo. 

Il mass market registra una crescita del 5,6% rispetto l’anno precedente, con il valore del consumo di cosmetici che supera i 5.500 milioni di euro. Da considerare che in questo canale, che assorbe il 41,1% dei consumi, rientrano Iper - Super (34,8%), SSS - Drug (37,7%), Monomarca (18,5%) e altri. Si evidenzia come, nell’arco di quattro anni, sia cambiato il peso delle diverse superfici: se nel 2019 il peso a valore dei due canali era del 46% per Iper e Super e 42% per gli spazi specializzati, definiti anche SSS-Drug (o Casa Toilette), a chiusura 2024 la quota si inverte con meno del 43% per i Super e Iper e poco più del 46% per gli SSS-Drug. 
Bene monomarca (+6,8) e discount (+7,6%), mentre dinamiche più contenute per il libero servizio (+2,5%).