L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY,
la Cosmetic Valley italiana

La cosmetica è un settore cruciale per il nostro Paese e tra tutte le regioni, la Lombardia è quella che incide maggiormente nella cosmetica italiana. Non solo in Lombardia si concentra quasi la metà delle imprese del settore (48,3%), ma in questa regione il cosmetico genera un fatturato che per il 2024 dovrebbe raggiungere gli 11,2 miliardi di euro, pari al 67% dell’intero settore nazionale (fonte Assolombarda).
La Lombardia vanta una leadership indiscussa anche nel mondo conto- terzi. Tra Crema, Bergamo, Milano, Monza e Brianza ha sede la Beauty Valley italiana, o “Quadrilatero del make-up”, che con le sue aziende, di cui una sessantina nel trucco, è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy. Il valore totale del fatturato delle aziende che producono in conto terzi, prossimo ai 2 miliardi di euro, si concentra al 75,4% in Lombardia che, con un valore di 1,5 miliardi di euro, si conferma la regione con la più alta vocazione produttiva del sistema cosmetico industriale italiano. A rivolgersi alle aziende italiane sono brand emergenti europei, ma anche molte realtà oltreoceano che apprezzano la perfetta fusione fra tradizione e innovazione, artigianalità e know-how industriale e fortemente specializzato che contraddistingue il beauty made in Italy.
Nell'industria globale della bellezza è sempre più riconosciuto il ruolo di primo piano dell'Italia. I produttori italiani rappresentano il 20% del mercato globale del maquillage, stimato in 66 miliardi di dollari (prezzo al dettaglio). Circa il 40% dei prodotti di maquillage realizzati conto terzi proviene dall’Italia. Dei primi 17 produttori di make-up, ben sette sono italiani: va da sé che il settore non solo incarna l'eccellenza e l'innovazione del Made in Italy, ma ha un ruolo di primo piano nell’economia del Paese” spiega Marina Catino, partner di Kearney. 
Per il periodo 2023-28, Kearney stima una crescita del settore del 6,3%, con il make-up a +7,3%, una crescita superiore alla media del comparto. Questa percentuale sale all’8,5% se guardiamo alla crescita della produzione in outsourcing del make-up.
“Questi dati evidenziano chiaramente come il settore rappresenti un'opportunità unica per le aziende del tessuto industriale italiano e della Cosmetic Valley che, tra i fattori differenzianti, hanno la capacità di innovare e di rispondere rapidamente a quelli che sono i trend di mercato - prosegue la Catino -. Complice la crescente tendenza da parte dei brand ad esternalizzare la produzione, la formulazione e l’innovazione (outsourcing), per i terzisti italiani, apprezzati in tutto il mondo per il loro profondo know-how nel settore, è davvero un momento d’oro”. 
Un recente articolo apparso sull’autorevole quotidiano francese Le Figaro, evidenziava il ruolo cruciale della Beauty Valley italiana nel mondo. “Gli industriali italiani giocano un ruolo centrale nel mercato del trucco. Con le sue 640 aziende cosmetiche, di cui una sessantina nel make-up, la Cosmetic Valley italiana ha permesso l’arrivo sul mercato di tantissimi brand. Il potere di questi fornitori ha consentito una vera rivoluzione sul mercato. Diversi marchi emergenti europei e moltissimi brand americani fanno affidamento sulle capacità dei conto-terzisti italiani e sul loro know-how in termini di innovazione e sviluppo prodotto”.